Uno dei capolavori del Borromini si può ammirare a Palazzo Spada, a Piazza Capo di Ferro, vicino Campo de' Fiori. Il palazzo, che è sede del Consiglio di Stato, venne modificato dal Borromini che creò nell' androne dell'accesso al cortile uno straordinario effetto prospettico. La galleria è lunga appena 8 metri ma grazie alla sequenza di colonne di altezza decrescente e al pavimento che si alza, sembra essere illusionisticamente lunga 37 metri. La statua raffigurante Marte in fondo alla galleria sembra essere ad altezza naturale ed invece è alta appena 60 centimetri. Il Borromini ha realizzato qui un trompe l'oeil assolutamente strabiliante.
martedì 30 novembre 2010
martedì 9 novembre 2010
I nasoni
I "nasoni" sono le fontanelle che distribuiscono acqua gratuitamente, giorno e notte, per tutta la città di Roma. Chiamati nasoni dagli stessi romani per via della forma del tubo da cui fuoriesce l'acqua che ricorda un grosso naso, ve ne sono circa 2500 in tutta la città e fra queste 280 all'interno delle mura cittadine. L'acqua che fuoriesce da queste fontanelle è potabile e sempre fresca. Esse furono volute dal primo sindaco di Roma, Luigi Pianciani, dopo la sua annessione allo stato italiano nel 1870, per rifornire d'acqua la città. A queste fontanelle, relativamente recenti, se ne devono aggiungere moltissime altre "storiche" sparse per il centro. Da molte di queste era espressamente vietato far bere capre, asini e cavalli. Per bere da queste fontanelle come un vero romano, basta bloccare il getto d'acqua con un dito e bere dal buco nel tubo da cui uscirà l'acqua bloccata.
domenica 7 novembre 2010
Santa Croce in Gerusalemme
La chiesa di Santa Croce in Gerusalemme, fondata nel IV secolo da Sant'Elena, madre dell'imperatore romano Costantino, deve il suo nome alle reliquie della croce di Cristo, portate qui secondo la tradizione da Elena stessa. La chiesa conserva innumerevoli reliquie oltre a quelle della croce (nessuno ovviamente può dire se siano autentiche o no). Esse sono: tre pezzi del legno della croce, un chiodo, l'iscrizione posta alla sommità della croce (I.N.R.I., Iesus Nazarenus Rex Iudeorum), due spine della corona, il dito di San Tommaso che toccò il costato di Cristo, frammenti della colonna della flagellazione, uno dei trenta denari di Giuda, la spugna imbevuta d'aceto e usata per dissetare Cristo mentre andava al calvario e la roccia su cui era seduto mentre perdonava la Maddalena. Vi è anche conservata una parte della croce del buon ladrone. Tutte queste reliquie sono rimaste per 1610 anni in una cappella semisotterranea all'interno della basilica stessa. Oggi sono conservate all'interno della chiesa in un'ambiente del 1930.
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