mercoledì 29 settembre 2010

Raffaello e la sua tomba

Raffaello Sanzio è stato uno dei massimi interpreti del Rinascimento maturo italiano. Nato a Urbino nelle Marche nel 1483 fu pittore e architetto fra i più noti e richiesti anche ai suoi tempi. Venne a Roma nel 1508, ad appena venticinque anni, lo stesso anno in cui Michelangelo iniziava a dipingere la volta della Sistina, ed ebbe come primo incarico quello di affrescare per Giulio II le Stanze del Vaticano. Da allora la sua attività a Roma non si fermerà più e realizzerà innumerevoli capolavori. Scomparve molto giovane, a soli 37 anni, secondo il Vasari per una febbre dovuta a "eccessi amorosi". Venne sepolto al Pantheon e la tomba che oggi si può vedere reca una bella iscrizione: "Ille hic est Raphael timuit quo sospite vinci rerum magna parens et moriente mori" : qui giace quel Raffaello da cui Madre Natura, fin quando era ancora vivo, temette di essere superata e quando morì temette di morire con lui. 

 

domenica 12 settembre 2010

La scuola d'Atene di Raffaello

La scuola d'Atene è uno degli affreschi che ornano la Stanza della Segnatura, una delle quattro stanze affrescate in Vaticano da Raffaello per volere di papa Giulio II tra il 1508 e il 1511. L'affresco rappresenta i più importanti filosofi e matematici antichi intenti a dialogare fra loro, all'interno di un edificio immaginario classico. La prospettiva dell'edificio è mirabilmente resa e il punto di fuga è posto al centro della rappresentazione fra le teste dei due filosofi principali della Grecia antica, Platone (a sinistra, forse un ritratto di Leonardo da Vinci) e Aristotele (a destra). Platone indica il cielo ricordando che, secondo le proprie idee, il mondo non è che una brutta copia di un'unica realtà ideale e superiore; Aristotele, con un braccio teso davanti a sè, vuole esaltare che l’unica realtà possibile è quella in cui viviamo. Il maestoso edificio ricorda il progetto della nuova basilica di S.Pietro la cui costruzione era iniziata pochi anni prima. Numerosi sono i personaggi identificati in quest'affresco nonostante la loro attribuzione non sia sempre certa. Il personaggio nel cerchio rosso è Raffaello stesso che si è voluto immortalare fra i grandi del pensiero classico.